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Moschea di Ibn Tulun

La moschea di Ibn Tulun e il museo di Gayer Anderson
Dal 868 al 905 d.C. l'Egitto fu governato dalla dinastia dei Tolonidi. Ahmed Ibn Tulun fu inviato originariamente dal califfato Abbasside di Baghdad per amministrare la regione, ma forte dell' stabilità a Baghdad, riuscì a imporsi come governante indipendente. Senza il peso dei tributi dovuti fino a quel momento a Baghdad, i Tolonidi svilupparono una fiorente attività agricola col rinnovo delle infrastrutture e formarono un valido esercito. Divennero noti altresì per le loro stravanganti spese, e per la costruzione di una nuova capitale a nord di Fustat, chiamata Al-Qatta'i. La moschea di Ibn Tulun fu costruita per celebrare la nuova capitale.
 
Nella prima parte del 10mo secolo, gli Abbassidi riaffermarono il loro controllo sull'Egitto e rasero al suolo Al-Qattai come monito del loro potere. Solo la moschea fu risparmiata e oggi questa rimane l'unica eredità della dinastia Tolonide al Cairo. Consacrata nel 878 d.C., quella di Ibn Tulun è anche una delle moschee antiche meglio conservate per il suo aspetto originale tra quelle presenti al Cairo. Inoltre, è la moschea più grande in termini di estensione spaziale.
 
In aggiunta alla sua età e alle sue dimensioni, Ibn Tulun è un luogo dal fascino sorprendente. Costruita secondo lo stile architettonico Samarrano della Baghdad abbasside, questa moschea non ha pari in Egitto o nord Africa, caratterizzata da un'ampia corte interna facente capo a degli atri coperti su tre lati e un'ampia area coperta sul quarto versante in direzione della Mecca, destinata alla preghiera. L'unicità della moschea è data dal suo caratteristico minareto ad elica, ispirato al minareto a spirale della Grande Moschea di Samarra, fatta costruire trent' anni prima. Oggi si può ancora salire le sue scale e godere della spettacolare vista sulla città.
 
 
Museo Gayer Anderson
Un'altra caratteristica peculiare della moschea è data dalla cinta muraria esterna. A Baghdad, con queste mura si intendeva separare lo spazio sacro della moschea dall'area antistante. In Egitto, questo tipo di struttura fu riempito successivamente dalle case degli egiziani benestanti, che fecero costruire delle porte all'interno delle mura della moschea per dare alle loro case un accesso interno diretto e privato. Ognuna di queste case è stata oggi demolita e le porte di ingresso sigillate, fatta eccezione per due porte che oggi costituiscono l'accesso del Museo Gayer Anderson. 
Robert Gayer Anderson era un ufficiale coloniale britannico che visse in una di queste case durante gli anni '30 del 1900, col permesso del governo egiziano. Gayer Anderson era un'orientalista  e un avido collezionista che aveva riempito la sua casa con le sue personali collezioni d'arte, mobili e tappeti, mentre supervisionava il loro restauro. Quando lasciò l'Egitto, nel 1942, donò l'intero contenuto della casa al governo egiziano. Ne risulta un patrimonio completamente restaurato nella casa che viene considerata oggi uno dei migliori esempi di architettura Cairene del 17esimo secolo. Di recente, la dimora è stata utilizzata per le riprese di un film di James Bond, "The Spy who loved me".
 
Sebbene siano visitati da un numero relativamente limitato di turisti, questi due siti sono davvero alcuni tra i più meritevoli del Cairo. L'uno a fianco dell'altra, la moschea magistralmente restaurata con il museo danno un'impareggiabile retrospettiva sulla citta' antica. Situati nei dintorni di Sayeda Zeynab, entrambi gli edifici risultano nelle vicinanze della moschea del sultano Hassan e della Cittadella di Saladino, il che rende più agevole un tour di una sola giornata che comprenda la loro visita. 
 
-La moschea di Amr Al Aas è più antica, originariamente edificata nel 641 d.C., ma ricostruito più volte successivamente.
 
 
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