Dove e` Saqqara Egitto e quale e` la sua storia
Saqqara, dista circa 30 km a sud della capitale egiziana, comprende un sito funerario che ospita un grande numero di tombe e mastabe, in cui la piramide a gradoni di Djoser spicca come la più antica tra quelle finora rinvenute. Questa venne edificata da Imohtep nel 2770 a.C., architetto divinizzato dai greci come Esculapio, il quale ebbe l'idea di sovrapporre più mastabe conferendo all'opera la forma caratteristica. Oltre a questa, una serie di piramidi accessorie in vario stato di conservazione popolano l'area desertica.
Quest'area comprende il sito archeologico più vasto di tutto il paese e storicamente uno dei più rilevanti, dato che in essa sono rappresentate tutte le principali dinastie faraoniche. Se Menfi fu infatti la capitale del Regno Antico, Saqqara fu la necropoli reale almeno fino alla III dinastia e continuò ad esserlo per circa 3000 anni dopo l'avvento di Giza e Tebe come altre necropoli. Almeno 17 faraoni sono stati seppelliti nell'area.
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L’antico cimitero di Menfi
L’antico cimitero di Menfi, luogo di riposo di decine di faraoni e delle loro famiglie, amministratori, generali e animali sacri, copre un’area di 7 chilometri nel deserto occidentale al di sopra dell’area coltivata della valle del Nilo. Il nome deriva con tutta probabilità da Sokar, dio della morte. I faraoni dell’antico regno erano seppelliti all'interno delle 11 piramidi maggiori, mentre i loro sudditi nelle centinaia di tombe più piccole.
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La maggior parte dell’area, ad eccezione della piramide a gradoni, è rimasta sotterrata nella sabbia a partire dall'epoca dei romani, quando è entrata in disuso, fino a metà del diciannovesimo secolo, quando l’egittologo Auguste Mariette ha scoperto il Serapeum. Nel 1979 è stata iscritta nella lista dei patrimoni UNESCO.
La scoperta più recente è del luglio 2018, quando è stato riesumato un laboratorio di mummificazione con cinque mummie nei loro sarcofagi.
La piramide più famoso a Saqqara e le necropoli di saqqara
La piramide a gradoni di Djoser (o Zoser), è senza dubbio la più famosa di Saqqara. Si innalza in sei mastabe (sepoltura a tronco di piramide) di misura decrescente. Costruita nel XXVII secolo avanti Cristo dall'architetto Imhotep per il faraone della terza dinastia che porta lo stesso nome della piramide. Costituisce la struttura monumentale scavata nella pietra più antica al mondo. Al giorno d’oggi la piramide è chiusa, è proibito visitarla all'interno, ma contemplarla dall'esterno rimane comunque uno spettacolo mozzafiato.
Molte delle piramidi di quest’area sono state costruite in tempi economicamente non floridi, per cui, i materiali non pregiatissimi non hanno resistito al tempo. Oltre alla citata piramide di Djoser, capolavoro dell’architettura, rimangono, in diversi stati di conservazione, altre dieci piramidi, alcune sono aperte alla visita. La più interessante di queste è sicuramente la piramide di Teti, faraone della sesta dinastia, il cui sarcofago rimane ancora nella camera funeraria.
Le serie di tombe e mastabe di Saqqara
L’area di Saqqara ospita anche un impressionante serie di tombe e mastabe, tra cui la mastaba di Kagemni, il giudice capo di Teti e la mastaba di Ti, il sovrintendente delle piramidi a Abusir. Ciò che è particolarmente interessante di quest’ultima tomba, è che i rilievi e i fregi di questa sono stati accuratamente restaurati e sono considerati uno dei migliori esempi conservati dell’arte dell’antico regno. Particolarmente interessanti anche i soggetti rappresentati che riportano alla luce scende della vita quotidiana nell'antico Egitto, accompagnate da dialoghi in geroglifico.
Il Serapeum
Il Serapeum, come abbiamo detto, è stato il primo elemento dell’area ad essere stato riportato in luce, rappresenta un altro imperdibile punto di attrazione di Saqqara. Era la camera di sepoltura sotterranea dedicata al toro Apis. Allevati e venerati nel Tempio di Ptah a Menfi durante la loro vita, i tori sacri venivano mummificati dopo la morte e portati nel Serapeum per essere sepolti in sarcofagi di pietra. Questa pratica è durata per oltre 1.300 anni, fino al 30 a.C.
Per saperne di più su questo e altri rituali dell'Antico Regno, non bisogna perdere il Museo di Imhotep, situato proprio all'ingresso di Saqqara. Le cinque sale di questo edificio, assolutamente da visitare, mostrano alcuni dei reperti più interessanti del sito, tra cui la bara di legno dello stesso Imhotep, la più antica mummia reale mai trovata e una ricostruzione della biblioteca dell'architetto francese Jean-Philippe Lauer. Lauer è famoso proprio per aver dedicato la sua vita ad effettuare scavi e restaurare i tesori di Saqqara.
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