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Due eventi imperdibili per godere dell’Egitto tra fascino, cultura e magia

il tempio di Abu simbel
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Aida Opera di Verdi

 

Uno degli orgogli della produzione lirica italiana è senz’altro l’Aida opera, E` l’Opera di Verdi ambientata in Egitto. Quale luogo migliore quindi per assistere a quest’opera, se non nella sua “Terra Natale”, in uno scenario da sogno come quelli che solo l’Egitto può offrire?

 

La prima di quest’opera è stata rappresentata proprio in Egitto, per la precisione alla Cairo Khedivial Opera House nel 1871, condotta da Giovanni Bottesini. Oggi la fama dell’opera fa sì che venga messa in scena in tutto il mondo. 

 

L’anno scorso (marzo 2018) è stata rappresentata nella meravigliosa cornice dell’altopiano di Giza, con lo sfondo delle piramidi e la Sfinge. Anche quest’anno l’Opera torna in Egitto, per l’esattezza alla città di Luxor, in una location altrettanto imperdibile, che non ha nulla da invidiare a quella dell’anno scorso: il tempio di Hatshepsut. Si terrà nelle date del 26 e 28 ottobre 2019. Questo tempio mozzafiato è un posto perfetto per rivivere le vibrazioni dell’Antico Regno Egizio, epoca in cui l’Opera è ambientata. 

 

Se volete cogliete la buona occasione per fare un tour Egitto classico, potete consultare i pacchetti del vostro viaggio in Egitto in cui troverete una raccolta per diverse idee della vacanza.

 

A Luxor cosa vedere?

 

Il tempio di Luxor si trova sulla riva occidentale del Nilo, a Luxor, il "più grande museo a cielo aperto del mondo", costruito in una parete rocciosa, è considerato uno dei "monumenti incomparabili dell'antico Egitto". Il tempio fu costruito per il culto postumo della regina Hatshepsut e per onorare la gloria di Amon.

 

Direttrice della rappresentazione sarà Oksana Lyniv, una delle più grandi direttrici al mondo; regista Micheal Sturm, famoso per le sue uniche scenografie. La soprano 

 

Sae-Kyung Rim, che ha studiato canto lirico al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e al Teatro alla Scala con Leyla Gencer, interpreterà Aida. Radames sarà interpretato da Mickeal Spadaccini, un tenore belga, vincitore del premio Nicolai Ghiaurov (2006),  primo posto al Théâtre de Spa (2007).
 

Abu Simbel e il miracolo del Sole

 

Un’altro evento imperdibile, per godere dell’unicità dell’Egitto, si verifica ad Abu Simbel: uno dei siti archeologici egiziani più suggestivi. Si trova nel governatorato di Assuan, ai confini con il Sudan. Forse il complesso monumentale più scenografico di tutto l’Egitto, è costituito da due templi scavati per oltre 60 metri in roccia di arenaria, voluti dal faraone Ramesse II.  

 

In seguito ad un terremoto che danneggiò severamente la struttura, il tempio fu dimenticato e insabbiato dal deserto fino ad essere riscoperto nel 1813 dall’archeologo svizzero J. L. Burckhardt. È diventato patrimonio Unesco nel 1979. Una curiosità? Il primo a entrarvi una volta scoperto, fu l’archeologo italiano Giovanni Battista Belzoni nel 1817.

 

Famosissimo per le enormi statue poste all’ingresso del tempio e per le vicende relative alla costruzione della diga di Assuan, per cui è stato necessario spostare il complesso per evitare che fosse inondato, è un luogo traboccante fascino e magia anche per il fenomeno del “Miracolo del Sole”. Abu Simbel per due volte all’anno è infatti lo scenario di un fenomeno suggestivo tra scienza e magia.


L’orientamento del tempio, sia nella posizione originaria, sia nella locazione dovuta al trasloco in seguito alla costruzione dell’Alta diga, permette per 2 giorni all’anno ai raggi del sole di inondare la camera interna dedicata la Faraone, fenomeno simbolicamente voluto per celebrare la grandezza di Ramesse II. I due giorni sono il 22 febbraio e il 22 ottobre.

 

A parte di questi due eventi imperdibili in Egitto, non e` per forza aspettare questi due eventi fantastici per fare dei viaggi Egitto, e` possibile anche prenotare un tour Egitto nel natale e il capodanno in Egitto

Il miracolo del sole

 

Non è una casualità, infatti nell’antichità gli edifici sacri erano costruiti tenendo conto dell’allineamento e della disposizione di costellazioni e pianeti. Ciò è prova non solo di grande conoscenza del cielo ma anche del grande legame tra fenomeni celesti e terrestri, e dell’importanza data al Sole.


Grazie all’orientamento del tempio, i raggi del Sole attraversano un’apertura posta tra le statue ed entrando si soffermano sul volto della statua del faraone per 20 minuti. Pare che gli antichi egizi credessero che così, i raggi del Sole avrebbero ricaricato di energia la figura del faraone.


Anche altre divinità sedute nel Santuario vengono illuminate durante l’anno,: Amon-Ra (padre di tutti gli dei e dio del sole) e Ra (dio del sole). Rimane invece escluso per ovvie ragioni il dio delle tenebre: Seth.

 

Le date non sono casuali: il 22 febbraio sarebbe il giorno in cui nacque il faraone Ramesse (in questa data aveva tra l’altro inizio l’anno civile egiziano) e il 22 ottobre quello dell’incoronazione. Alcuni archeologi, sostengono però che siano state scelte per altri motivi: il 22 ottobre era la data della fine della piena del Nilo e il 22 febbraio la data del raccolto.

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