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Il Miracolo del Sole di Abu Simbel

Abu Simbel – sito archeologico egiziano situato nel goverantorato di Assuan, ai confini con il Sudan. Questo complesso monumentale è uno dei più scenografici di tutto l’Egitto, ed è costituito da due templi scavati per oltre 60 metri in roccia di arenaria, voluti dal faraone Ramsis II. Il significato dell’opera era quello di intimidire la popolazione nubiana antagonista e allo stesso tempo dare memoria alla storica battaglia di Qadesh, combattuta contro gli ittiti e di cui gli egizi furono vincitori.
 
In seguito ad un terremoto che danneggiò severamente la struttura, il tempio fu dimenticato e presto seppellito dalle sabbie del deserto fino ad essere riscoperto nel 1813 dall’archeologo svizzero J. L. Burckhardt. È divenuto patrimonio Unesco nel 1979. 
La vista del monumento offre un’imponente facciata su cui si mostrano quattro statue raffiguranti lo stesso Ramesse; al suo interno si trovano una meravigliosa sala ipostila, un santuario, e un tempio minore dedicato a Ibshek e Hathor. 
 
L’orientamento del tempio, sia nella posizione originaria, sia nella locazione dovuta al trasloco in seguito alla costruzione dell’Alta diga, permette per 2 giorni all’anno ai raggi del sole di inondare la camera interna dedicata la Faraone, fenomeno simbolicamente voluto per celebrare la grandezza di Ramesse II. 
 
 
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